Chi l'avrebbe mai detto che nel 2020, in una società così evoluta un virus avrebbe potuto mettere in ginocchio l'umanità eppure le pestilenze sembravano essere ormai un lontano ricordo. Tuttavia siamo qui per fortuna ancora così umani da poter soffrire per un “semplice Virus”, sebbene infatti cerchiamo di battere e di combattere le malattie – per fortuna – ancora non siamo riusciti a debellare semplicemente perché siamo umani e non dei.
Il contesto sociale sembra qui essere irreale, surreale o che faccia parte di un film o di un qualcosa che non è razionale. Tra isteria di massa e futuri incerti, l'arte si propone come suscitatrice di domande ed evocatrice di risposte. Questa mostra quindi si propone come un luogo di mezzo tra il mondo oggettivo-collettivo ed il mondo soggettivo-personale, un mondo dove pensieri di taluni possono essere risposte per altri.